Tu entri al mattino alle 8 e ne esci dopo molte ore, a volte anche
nel tardo pomeriggio.
Dentro alla tua scuola avvengono molte cose mentre tu sei in classe
e lavori coi compagni e gli insegnanti, ma anche prima e dopo.
Intanto tu arrivi e trovi tutto pulito. Non ci sono più le
cartacce della merenda che hai lasciato il giorno prima, il cestino
è vuoto, il pavimento è pulito dal fango del dopo mensa in giardino,
i pezzetti di matita triturata che il tuo compagno ha lasciato sul
banco non ci sono più. I libri dimenticati sotto il banco sono stati
impilati sulla cattedra. Le luci sono accese e il termosifone scalda
l’ambiente.
Tutto è di nuovo pronto per te e i tuoi compagni e compagne. Come
ogni giorno.
Prima di arrivare a scuola, tu hai appena fatto in tempo a lavarti
velocemente la faccia e i denti, a ingurgitare in fretta il latte e
i tuoi biscotti preferiti e lanciarti sullo scuolabus che stava già
per lasciarti a terra.
Ti sei mai chiesto che cosa succede a scuola quando tu non ci sei
più? Diciamo dopo le 17 e prima delle 8? Cosa immagini: orde di elfi
che fischiettano lavorando per te? I puffi blu? La fatina con la
bacchetta magica?
I
realtà è tutto molto più semplice e facilmente spiegabile.
Qualcuno che tu conosci molto bene, il capo d’istituto e il
direttore amministrativo, si sono consultati, hanno esaminato i
bisogni degli allievi e delle allieve, degli insegnanti e degli
altri impiegati, hanno fatto riunioni con il personale ausiliario,
hanno pianificato i turni del personale per fare in modo che, quando tu te
ne vai con la coscienza di chi anche per oggi ha fatto il proprio
dovere, gli ausiliari della tua scuola
(dopo aver vigilato su di
voi e la vostra incolumità durante entrate, intervalli,
uscite ai
bagni , scorazzate nei
corridoi e lungo le scale,
uscite urlanti e schiamazzanti)
avessero
ancora il tempo necessario per ripulire di nuovo tutto e
rendere
l’ambiente accogliente per la mattina successiva.
E questo solo per pulire, ma ci sono anche
i bagni da riparare, i
rubinetti da sostituire, la caldaia che fa i capricci e che bisogna
controllare periodicamente sennò restate tutti al freddo, i neon
rotti da sostituire sennò vi rovinate la vista,
i tavoli della mensa da
preparare all’ora giusta, la pasta da scodellare,
il purè da cuocere e da
distribuire.
Il gestore della mensa ha procurato le patate da sbucciare e cuocere
per il purè.
Il comune ha pagato la bolletta del gas sennò addio purè e addio
caldo a scuola mentre fuori nevica
.
E
il Ministero ti ha procurato
gli insegnanti (uno per ogni materia o
giù di lì)
e il capo d’istituto
e il direttore amministrativo che
tiene i conti di quanto si spende e di quanto denaro arriva per
poterti fornire i computer del laboratorio informatico e il gesso
per scrivere sulle lavagne;
e il personale ausiliario che pulisce
per te;
e il personale amministrativo che ti iscrive e conserva i
tuoi documenti scolastici
per te,
ogni volta che ne hai bisogno
e
tutte le volte che ne avrai bisogno
per tutta la tua vita.
Che te ne pare? Ti sembra di non capirci più niente?
Ebbene, questo
si ottiene in un solo modo:
lavorando con
le altre persone, tenendo sempre ben presenti
i bisogni
delle persone per cui si lavora e
conciliandoli
con i bisogni di
coloro che lavorano.
Se non ci sono persone che si occupano ognuno del proprio pezzetto e
tutti insieme di tutto questo, non c’è scuola, ospedale, fabbrica,
supermercato o negozietto all’angolo.
Ci sei solo tu che devi pensare a tutto e produrre tutto quello che
ti serve e cavartela da solo.
Ma ti sembra che sarebbe possibile?
Quello che ci
sta dietro è l’organizzazione del lavoro.
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